Tuesday 27 October 2015

Su prospettive

È risaputo che i manoscritti ascrivibili alla "scuola di Notre Dame" sono tra i primi esempi di musica polifonica scritta. Trovo un po' azzardato affermare che questa musica possa essere stata una novità per le orecchie degli uomini medioevali, penso che questa affermazione in qualche modo proietti un modo di concepire il medioevo come un epoca culturalmente "primitiva". Perché si applica un pensiero evoluzionistico e lineare al rapporta tra la nostra epoca e il medio evo. Siamo convinti che la polifonia sia un evoluzione della monodia e l'armonia un evoluzione rispetto alle modalità. Credo che siano stati e sono tutt'ora dei mondi musicali che vivono ed evolvono contemporaneamente.
Molti studiosi hanno sottolineato come la scrittura musicale agli albori sia sopratutto un fatto d'après coup, cioè una trascrazione di pratiche musicali che gia esistevano in un mondo culturale dove la trasmissione era orale. I manoscritti della scuola di Notre Dame erano di piccolo formato e densamente scritti: tanta informazione in poco spazio, l'ideale come mezzo di trasmissione. Essi non furono quindi pensati per essere utilizzati in performance.
175 x 130 mm
Nella società odierna la funzione di "memoria" della scrittura - meglio dire delle scritture - e il senso della vista hanno preso il sopravvento sull'oralità e sulla capacità mnemonica propria dell'essere umano. Spesso quindi si concepisce l'opera della scuola di Notre Dame come un'innovazione, anzi come una rivoluzione sonora immaginandosi che le orecchie medioevali avranno sobbalzato ascoltando questa musica "rivoluzionaria". Sicuramente gli Organa di Leoninus e Perotinus avevano tutti gli elementi per essere "Spettacolari" ma non credo che fossero una novità cosi rivoluzionaria. Certamente sfruttavano appieno gli enormi spazi che l'archittetura gotica metteva loro a disposizione, certo avevano trovato il modo di stabilire una sincronia tra le voci, ma su quest'ultimo punto mi pongo la questione:
siamo di fronte a un utilizzo della scrittura come mezzo compositivo (visuale) oppure essa è -in questa fase- solo un mezzo mnemonico che fissa e amplifica delle pratiche orali già collaudate e esistenti in diversi ambiti musicali?
Pensiamo come la scrittura abbia in effetti aiutato l'emergere dell'armonie e di un pensiero architettonico "verticale". Ma mi sembra che in quest'epoca la guida è la linea orizzontale. 

... (continua)